La Valigia delle Indie

Piero Verni | Giorgio Cerquetti | 1976 | La Valigia delle Indie

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La Valigia delle Indie prende il nome da un treno che fino ai primi anni del Novecento trasportava viaggiatori e posta da Londra a Bombay, venendo traghettato via Suez dal porto di Brindisi: il suo passaggio rappresentava, al pari dei romanzi di Emilio Salgari, il simbolo ed il “desiderio di un India lontana, esotica e misteriosa”.
Il richiamo dell’India ritorna tra le pagine strutturate come un romanzo collettivo, un diario di gruppo che raccoglie le lettere e le testimonianze spesso anonime di quel sentiero di viaggio attraversato tra gli anni ‘60 e ‘70 da un’intera generazione.
Un percorso fisico e spirituale di ricerca interiore, in contrapposizione tra la “paura di perdersi tra quella marea umana” e la “libertà di vivere intensamente ogni istante della vita senza pensare”.
Una “via alla totalità” che conduce verso una “nuova dimensione” ed un luogo, “in oriente dove tutto è più veloce, immediato e si vive il trip con un ritmo incredibile, un film che comincia ad Istanbul e finisce a Katmandu”.

L’esperienza dell’India è descritta in maniera emblematica da questa poesia estratta dalle pagine iniziali e che potete in alternativa ascoltare dalla splendida voce di Thea Crudi, in questo video che mi ha fatto avvicinare alla Valigia delle Indie:


Sono arrivato in India, sono scivolato nella magica atmosfera orientale, il mio corpo, la mia mente, i ritmi biologici occidentali sono svaniti, il passato non c’è più. Sono di fronte al presente, all’infinito presente; cerco di capire l’eternità il grande tempo, ci sono dentro completamente immerso. <<Be Here Now>> dice la saggezza indiana, vivi qui adesso ripetono i giorni che passano uguali e diversi nello stesso tempo.
Che fare? Stare, andare o tornare… vivere o aspettare… meditare… meditare: si comincia costretti dal caldo, dalla stanchezza, si continua vicino a un lama o a uno yoghi, amici delle vite passate e presenti, si migliora col tempo, il tempo-maya che tutto spiega e falsifica col suo velo allucinatorio e inesistente.
L’Occidente ri-attrae con il suo <<karma>> – vieni ho bisogno di te – comincia una seconda nascita: il ritorno a casa.
Di nuovo che fare: tornare, spiegare e parlare o viaggiare, meditare e fare capire il dubbio si dissolve al primo incontro, il primo amico chiederà, vorrà sapere, forse anche lui vuole partire.
Sono ancora qui in India, comodamente seduto in una mattinata di sole, la vacanza – che non è vacanza – sta per finire il viaggio, che comincia e non finisce mai, continuerà ed io come tanti altri tornerò dall’India con molte cose da raccontare ma con ancora la voglia di capire andare ricominciare.
Per un chilometro che fa il corpo milioni ne fa la mente in cerca di un luogo che non può trovare e allora si ferma in un non luogo a cantare <<Nowhere Man>>; il principio è il mutamento, vorrei che tu capissi questo per potermelo ricordare se per caso un giorno lo dimenticassi… grazie di tutto e rimani in onda…


La Valigia delle Indie è fuori catalogo: potete richiederne una copia contattando direttamente l’autore Giorgio Cerquetti all’indirizzo mail: gio.cerquetti@libero.it

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