La strada sbagliata

Peter Moore | 2003 | La strada sbagliata.
Da Londra a Sidney per la via più lunga

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La premessa dell’autore è suggestiva: prendere una pausa dal proprio lavoro a Londra e tornare in Australia via terra, ripercorrendo le tappe della rotta hippie.
“Chiedete a qualsiasi hippy stagionato e vi diranno che il viaggio più bello fu quello via terra da Londra all’Oriente, intorno al 1967. Potevi prendere con te una ragazza – diavolo, potevi prendertene anche due o tre, se ti andava – e partire per una lunga, tranquilla odissea in India, Nepal e Thailandia e in altri posti che la gente aveva visto solo su National Geographic. Lungo la strada avresti trovato l’illuminazione, una maglietta dai colori vivaci che faceva pendant con l’amuleto comprato da uno zingaro al mercato di Camden e, se eri davvero fortunato, un chilo di hashish al prezzo di un pacchetto di patatine fritte.”
L’autore ci accompagna nel suo viaggio di ritorno con uno stile ironico e spassoso, ma che denota al tempo stesso competenza storica e spirito di osservazione.
I mitici luoghi della rotta, dal Pudding Shop al Khyber Pass fino a Freak Street, sono descritti in tono dissacrante che rende meno amara la considerazione della fine di un’epoca.
Impressionanti le statistiche finali: otto mesi di viaggio, venticinque nazioni ed i più disparati mezzi di trasporto. Si arriva alla fine quasi senza accorgersene tanta è la leggerezza con cui viene attraversato e descritto ogni Paese, dai Balcani in guerra all’ozio nelle spiagge del Sud-Est asiatico.

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