L’ultima spiaggia

Alex Garland | 1996 | L’ultima spiaggia

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L’ultima spiaggia è un viaggio di iniziazione alla ricerca dell’isola che non c’è, disegnato attorno ad una mappa. La sua accuratezza fa pensare a “carta velina e compiti a casa di geografia” e la caccia al tesoro può partire tra il blu pastello del mare ed il verde del perimetro delle isole.
Richard – un ragazzo inglese – ne viene in possesso a Bangkok, in quella “terra di zaini” della Khao San Road, una “camera di decompressione” tra chi entra ed esce dalla Thailandia. A consegnargliela in uno squallido “ostello a metà strada tra Oriente e Occidente” è Mr. Duck, poco prima di suicidarsi.
Richard la condivide con una coppia di ragazzi francesi – Étienne e Françoise – ed insieme puntano verso Sud, fino a Ko Samui, dove “le palme sembravano più che mai assediate da parti in cemento e Ray-Ban.”
Il tesoro che cercano è una spiaggia, l’eterno mito del paradiso terrestre: “Immaginate una laguna, nascosta dal mare dalle barche di passaggio da un’enorme parete di roccia ricurva. Poi immaginate una spiaggia candida e giardini di corallo, cascate d’acqua irrorano l’isola, circondate da giungla. Piante che esistono da migliaia d’anni, scimmie sui rami e uccelli dai colori impossibili. Sulla sabbia candida, pescando nella barriera corallina, una selezionata comunità di viaggiatori trascorre la propria vita di sogno. Lasciano l’isola quando gli pare, tornano: la spiaggia è sempre la stessa, immutabile, segreta.”
In questa comunità di viaggiatori non ci sono cognomi, legame con famiglia e patria: “Il Mondo è tutto ciò che si trova fuori dalla spiaggia.” Non esiste il passato e non esiste il futuro: soltanto un eterno presente; d’altra parte “Sarebbe triste avere a noia l’Eden. Se ti annoia l’Eden che ti resta?”
Il resto è storia nota, impresso in maniera indelebile dal film The Beach del 2000, con uno straordinario Leonardo Di Caprio: un idillio fatto di piantagioni di marijuana, partite di pallone, chitarre davanti al fuoco e storie d’amore.
Il paradiso terrestre che si trasforma in un inferno popolato di squali e scandito dalle mitragliatrici dei soldati che presidiano l’altra parte dell’isola e con il quale Richard ingaggerà la propria battaglia: un’allucinazione che mescola Mr. Duck e guerra in Vietnam come in un videogioco.

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