Verso Kabul (Manoscritto)

Mario Paluan | 1976 | Verso Kabul

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Nelle prime pagine di “Sulla strada”, Jack Kerouac afferma che “in qualche punto lungo il tragitto mi sarebbe stata donata la perla.” “Verso Kabul” è una minuscola perla ritrovata lungo la strada, come un libricino delle pagine ingiallite rimasto nascosto in un baule per quasi cinquant’anni.
Il romanzo risale agli Anni Settanta, quando un fiume di giovani partiva per l’altrove da ogni parte d’Europa, obbedendo a un richiamo esistenziale, all’insofferenza che detta la giovinezza, alla ribellione contro il sistema o semplicemente per seguire la moda del momento. Mario è uno di loro…
Siamo entrati in contatto su queste pagine con la complicità di un ricercatore olandese in una curiosa triangolazione Torino – Amsterdam – Londra e da allora sto bussando alla porta delle case editrici per tentare di pubblicare il manoscritto, tuttora inedito salvo precedenti esperienze di self-publishing.
Qui è disponibile un estratto, un collage delle frasi più suggestive che potete leggere come un tutt’uno per cogliere lo spirito del romanzo.

Dallo stesso baule è emerso un album di fotografie del viaggio, con un monito dell’autore: “Il tempo ha inghiottito quei luoghi, annebbiandoli. Le didascalie provate a metterle voi, non è difficile: riconoscerete nelle immagini la vostra stessa avventura, le illusioni, i vostri desideri più segreti. A Kabul, in un modo o nell’altro, ci siete stati, non ricordate?”



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